AL SANTUARIO DEL SOCCORSO – OSSUCCIO
ROSARIO VOCAZIONALE
ANIMATO DALL’USMI DIOCESANA
con la presenza del nostro Vescovo Oscar
SABATO 17 FEBBRAIO 2024
G. “Con l’amico parliamo, condividiamo le cose più segrete. Con Gesù pure conversiamo. La preghiera è una sfida e un’avventura. E che avventura! Ci permette di conoscerlo sempre meglio, di entrare nel suo profondo e di crescere in un’unione sempre più forte. La preghiera ci permette di raccontargli tutto ciò che ci accade e di stare fiduciosi tra le sue braccia, e nello stesso tempo ci regala momenti di preziosa intimità e affetto, nei quali Gesù riversa in noi la sua vita. Pregando «facciamo il suo gioco», gli facciamo spazio «perché Egli possa agire e possa entrare e possa vincere»”.
Facciamo nostre queste parole di papa Francesco tratte dall’Esortazione Christus vivit (ChV 155), come altre che faremo nostre durante il cammino, e preghiamo insieme a Maria, desiderosi che ogni credente viva con amore la propria vocazione e ogni giovane scopra la gioia di ascoltare il Signore.
PRIMO MISTERO: IL BATTESIMO DI GESÙ AL GIORDANO – LA VOCAZIONE UNIVERSALE ALLA SANTITÀ
L1 Dal Vangelo secondo Matteo (3,21-22)
Mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
L2 Il Vangelo dice che il suo battesimo è stato motivo della gioia e del beneplacito del Padre: «Tu sei il Figlio mio, l’amato» (Lc 3,22). Immediatamente Gesù è apparso ricolmo di Spirito Santo ed è stato condotto dallo Spirito nel deserto. In questo modo, era pronto per andare a predicare e a fare prodigi, per liberare e guarire (cfr Lc 4,1-14). Ogni giovane, quando si sente chiamato a compiere una missione su questa terra, è invitato a riconoscere nella sua interiorità quelle stesse parole che Dio Padre gli rivolge: «Tu sei mio figlio amato». (Francesco, ChV, 25)
G. Padre che sei nei cieli, tutti i battezzati, in particolare i giovani, rinnovati dal tuo Spirito si scoprano figli amati e rispondano generosamente alla vocazione ricevuta, per essere nella Chiesa e nel mondo testimonianza luminosa del tuo Figlio.
SECONDO MISTERO: LE NOZZE DI CANA – LA VOCAZIONE AL MATRIMONIO
L1 Dal Vangelo secondo Giovanni (2,1-5.11)
Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
L2 Mi piace pensare che «due cristiani che si sposano hanno riconosciuto nella loro storia di amore la chiamata del Signore, la vocazione a formare di due, una sola carne, una sola vita. E il Sacramento del matrimonio avvolge questo amore con la grazia di Dio, lo radica in Dio stesso. Con questo dono, con la certezza di questa chiamata, si può partire sicuri, non si ha paura di nulla, si può affrontare tutto, insieme!». (Francesco, ChV, 260)
G. O Padre, in Cristo tuo Figlio, sposo del tuo popolo, ti chiediamo il dono di vocazioni alla vita matrimoniale: i giovani chiamati a vivere l’avventura dell’amore umano si lascino guidare e illuminare dalla luce del Vangelo.
TERZO MISTERO: L’ANNUNCIO DEL REGNO DI DIO – LA VOCAZIONE ALLA VITA MISSIONARIA
L1 Dal Vangelo secondo Luca (4,16-21)
Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore”. Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
L2 «Dove ci invia Gesù? Non ci sono confini, non ci sono limiti: ci invia a tutti. Il Vangelo è per tutti e non per alcuni. Non è solo per quelli che ci sembrano più vicini, più ricettivi, più accoglienti. È per tutti. Non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, più indifferente. Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia e del suo amore». (…) E vuole voi, giovani, come suoi strumenti per irradiare luce e speranza, perché vuole contare sul vostro coraggio, sulla vostra freschezza e sul vostro entusiasmo. (Francesco, ChV, 177)
G. O Padre, il tuo Spirito doni alla Chiesa giovani pronti a dare la vita pur di non frenare il loro impulso missionario, perché si apra per tutti l’anno di grazia del Signore.
QUARTO MISTERO: LA TRASFIGURAZIONE DI GESÙ – LA VOCAZIONE ALLA VITA CONSACRATA
L1 Dal Vangelo secondo Marco (9,2-7)
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».
L2 Nel discernimento di una vocazione non si deve escludere la possibilità di consacrarsi a Dio (…) nella vita religiosa o in altre forme di consacrazione. Perché escluderlo? Abbi la certezza che, se riconosci una chiamata di Dio e la segui, ciò sarà la cosa che darà pienezza alla tua vita. (Francesco, ChV, 276)
G. Ti chiediamo o Padre di donarci uomini e donne che indichino con la loro vita il volto luminoso del tuo Figlio: non vengano meno giovani affascinati dalla via della povertà, della castità e dell’obbedienza evangelica, testimonianza viva del tuo Regno presente in mezzo a noi.
QUINTO MISTERO: L’EUCARISTIA – LA VOCAZIONE AL MINISTERO ORDINATO
L1 Dalla prima lettera di San Paolo ai Corinti (11,23-26)
Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
L2 Il Signore non può venir meno alla sua promessa di non lasciare la Chiesa priva dei pastori, senza i quali non potrebbe vivere né svolgere la sua missione. E se alcuni sacerdoti non danno una buona testimonianza, non per questo il Signore smetterà di chiamare. Al contrario, Egli raddoppia la posta, perché non cessa di prendersi cura della sua amata Chiesa (Francesco, ChV, 275).
G. O Padre, i giovani guardati con occhi d’amore dal tuo Figlio per seguirlo sulla via del ministero ordinato, avvertano il fascino di potersi spendere totalmente per l’edificazione della Chiesa e per il bene dei fratelli