ADORAZIONE EUCARISTICA
La compassione di Dio
Canto di esposizione: VOCE D’ATTESA
- Voce d’attesa, di speranza: “Chi cerca Dio lo troverà!”
Ma Tu, Signore dall’Alleanza, previeni l’uomo con bontà.
Rit. Tutto il mio essere ti do: tra le tue braccia rivivrò.
- O roccia salda, Dio verace, in Te riposo il cuore avrà.
Tu sei pienezza, Tu sei pace, Tu sei stupenda eredità.
Pausa di silenzio
Rit. OH, OH, OH, ADORAMUS TE, DOMINE. (2 v.)
- Ti adoriamo Gesù, Vincitore della morte:
Tu sei la Risurrezione e la Vita. Tu sei il Giorno senza tramonto.
Tu sei la Luce che risplende dentro le tenebre.
In Te crediamo.
- Ti adoriamo Gesù, Via al Padre:
Tu sei il Principio e la Fine. Tu sei la meta del nostro cammino.
Tu sei la Verità che ci libera.
In Te speriamo.
- Ti adoriamo Gesù, Dio con noi:
Tu sei consolazione nel pianto.
In Te troviamo la pace.
Adorazione silenziosa
Il modo in cui Cristo ci ama è qualcosa che Egli non ha voluto troppo spiegarci. Lo ha mostrato nei suoi gesti. Guardandolo agire possiamo scoprire come tratta ciascuno di noi … Il Vangelo dice che Gesù «venne fra i suoi» (Gv 1,11). I suoi siamo noi, perché Egli non ci tratta come qualcosa di estraneo. Ci considera cosa propria, che Lui custodisce con cura, con affetto… Egli è venuto, ha superato tutte le distanze, si è fatto vicino a noi come le cose più semplici e quotidiane dell’esistenza. Infatti, Egli ha un altro nome, che è “Emmanuele” e significa “Dio con noi”, Dio vicino alla nostra vita, che vive in mezzo a noi… Egli non ci ama a parole, si avvicina e nel suo starci vicino ci dà il suo amore con tutta la tenerezza possibile. (Dall’Enciclica DILEXIT NOS di Papa Francesco)
Alleluia
Un grande profeta è sorto tra noi,
Dio ha visitato il suo popolo. (Lc 7,16)
Alleluia
Vangelo (Lc 7, 11-17)
In seguito Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: “Non piangere!”. Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: “Ragazzo, dico a te, àlzati!”. Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: “Un grande profeta è sorto tra noi”, e: “Dio ha visitato il suo popolo”. Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.
BREVE RIFLESSIONE
PREGHIERA DI RISONANZA
- Il Signore fu preso da grande compassione …
Dalle Omelie di Papa Francesco
Gesù, pur essendo con i discepoli in mezzo a una grande folla, ebbe la capacità di guardare una persona, una vedova che andava a seppellire il suo unico figlio. Gesù guarda con il cuore e ha compassione: c’era la gente, c’erano gli amici che l’accompagnavano… ma il Signore vede la realtà profonda: una madre sola. Sola oggi e fino alla fine della vita. La compassione è come la lente del cuore: ci fa vedere la realtà così come è. C’è poi una seconda parola da notare: Gesù si avvicinò. La compassione lo ha spinto ad avvicinarsi e a toccare. Io posso vedere tante cose ma non avvicinarmi. Forse sento un dolore, ma …. E invece Gesù quando disse alla donna «non piangere» mi piace pensare che l’abbia accarezzata; egli ha toccato la donna e ha toccato la bara. Bisogna avvicinarsi e toccare la realtà. Non guardarla da lontano. Tante volte il linguaggio umano è l’indifferenza, farsi carico fino a qui e non pensare oltre, mentre la compassione è il linguaggio di Dio, quello che di meglio Egli dà a noi: perché è stata la compassione a muoverlo a inviare il Figlio per noi!
Preghiera e adorazione personale
Non è che Gesù vagabondasse per le strade della Palestina. È pellegrino. È differente il pellegrino dal vagabondo. Il pellegrino sa dove deve andare. È la misericordia che lo muove verso la miseria. (P. Filippo Clerici)
Il miracolo della risurrezione di quel giovane alle porte della città di Nain fu uno dei più grandi operato da Nostro Signore di sua iniziativa, spinto soltanto dalla sua bontà e misericordia … Toccò la bara: il contatto del Signore non era necessario per quel miracolo, come del resto per nessun altro; poteva benissimo risuscitare quel ragazzo senza nessun altro segno, con la sua onnipotenza e virtù divine; ma non lo volle, e si servì dell’imposizione delle sue mani per dimostrare che esercitava la sua virtù e potenza divine tramite la propria umanità … Dopo che il Verbo si è incarnato, ha conversato con noi visibilmente e ha abitato tra noi nella sua carne: per dimostrarcelo ha voluto servirsi di quella, ossia della sua umanità, come di un mezzo per compiere le opere che appartenevano alla sua divinità. (S. Francesco di Sales)
Il Cuore di Gesù è un abisso infinito di bontà perché Gesù è Uomo-Dio e quindi il suo Cuore è Cuore di Dio che ama infinitamente le sue creature. (dagli scritti di suor Benigna Consolata Ferrero)
Rit.: MISERICORDIAS DOMINI IN AETERNUM CANTABO. (2v.)
Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: “Se vuoi, puoi purificarmi!”. Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: “Lo voglio, sii purificato!”. (Mc 1,40-41) Rit.
Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me…Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. (Gv 14,1.3) Rit.
Le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi… Nella speranza infatti siamo stati salvati… e se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza. (Rm 8,18.24.25) Rit.
Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati… né morte né vita, né angeli né principati … né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore. (Rm 8,35.37-39) Rit.
Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio. (2Cor 1,2) Rit.
Pausa di silenzio
Preghiera semplice di San Francesco d’Assisi
Tutti: Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua pace:
1° coro: dove è odio, fa ch’io porti amore,
dove è offesa, ch’io porti il perdono,
dov’è discordia ch’io porti l’Unione,
2° coro: dov’è dubbio fa’ ch’io porti la Fede,
dove è l’errore, ch’io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch’io porti la speranza.
1° coro: Dove è tristezza, ch’io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch’io porti la luce.
2° coro: Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto:
Ad essere compreso, quanto a comprendere.
Ad essere amato, quanto ad amare.
Tutti: Poiché è dando, che si riceve.
Perdonando che si è perdonati;
Morendo che si risuscita a Vita Eterna. Amen.
Pausa di silenzio
- Non piangere …
Dalle Omelie di Papa Francesco
Il Dio potente che ha creato i cieli e la terra, che si è lasciato portare alla croce a morire per noi, è capace di accarezzarci e dire: “Non piangere”». Dobbiamo credere a questa consolazione del Signore. Noi abbiamo tanti modi di consolare, dai più autentici ai più formali, ma come consola, il Signore? Il Signore consola sempre nella vicinanza, con la verità e nella speranza. Sono le tre tracce della consolazione del Signore. Nella vicinanza, con quella bella parola: “ci sono”. E tante volte in silenzio. Ma sappiamo che Lui c’è, sempre… La vicinanza è lo stile di Dio, fin dall’Incarnazione: farsi vicino a noi. Una seconda traccia del modo di consolare di Gesù, è la verità: non dice cose formali che sono bugie: anche davanti alla morte non nasconde la verità ma apre alla speranza. Gesù consola sempre nella verità e aprendo alla speranza! Ogni volta che qualcuno di noi è in cammino per andarsene da questo mondo il Signore torna e dice: “Verrò e vi prenderò con me”. Chiediamo la grazia di imparare a lasciarci consolare dal Signore: che Lui venga e ci parli con questa dolcezza, con questa vicinanza, con questa mitezza, con questa verità e con questa speranza.
Preghiera e adorazione personale
“Gesù lo restituì a sua madre”. E questa è la nostra speranza! Tutti i nostri cari che se ne sono andati, il Signore ce li restituirà e noi ci incontreremo insieme a loro. (Papa Francesco)
I nostri cari trapassati non sono degli assenti e i loro occhi pieni di gioia gloriosa sono fissi nei nostri pieni di pianto. (S. Agostino)
Abbandona alla misericordiosa bontà del mio Cuore il tuo passato con tutte le tue miserie. Abbandonami il tuo presente con tutte le tue fragilità e imperfezioni, non turbandoti mai perché l’amore subito tutto consuma; abbandonami l’avvenire con tutti i tuoi interessi più cari, cioè l’anima e l’eternità, fidandoti dell’Amore. (dagli scritti di suor Benigna Consolata Ferrero)
Tempo di evangelizzazione è anche l’esperienza del lutto. Si tratta di un tempo delicatissimo per le persone e le famiglie, occasione per esprimere la vicinanza della comunità cristiana a chi è nel dolore. Non situazioni per limitarsi a vuote parole di circostanza ma per esprimere un’autentica e comune fraternità … Non lasciamo che il virus della solitudine e dell’indifferenza travolga anche questa fondamentale esperienza umana! (dal Libro Sinodale- TESTIMONI DI MISERICORDIA)
Preghiera e adorazione personale
CANTO: CHI CI SEPARERA’
- Chi ci separerà dal suo amore, la tribolazione, forse la spada?
Né morte o vita ci separerà dall’amore in Cristo Signore. - Chi ci separerà dalla sua pace, la persecuzione, forse il dolore?
Nessun potere ci separerà da Colui che è morto per noi. - Chi ci separerà dalla sua gioia, chi potrà strapparci il suo perdono?
Nessuno al mondo ci allontanerà dalla vita in Cristo Signore.
Il Signore si è fatto a noi vicino e ha condiviso fino alla morte la nostra realtà umana. A Lui presentiamo la nostra supplica per questo nostro mondo sconvolto da eventi di dolore e di morte e imploriamo pace e salvezza per i vivi e per i defunti.
Ad ogni invocazione rispondiamo cantando: ASCOLTACI, SIGNORE!
Veniva portato alla tomba un morto … … i migranti, che alla ricerca di un futuro di speranza hanno perso la vita in mare, possano approdare al porto del Tuo Regno.
Unico figlio di una madre rimasta vedova … i genitori che piangono la morte di un figlio trovino sostegno nella comunità e ottengano la pace del cuore.
Fu preso da grande compassione … i consacrati con la loro gioiosa testimonianza siano segni di vicinanza, tenerezza e speranza.
Non piangere! … le lacrime e il sangue delle vittime delle guerre non siano sparsi invano ma affrettino un’era di fraternità e di pace.
Si avvicinò … i malati possano sentire la presenza amorosa di Dio attraverso i gesti di umanità di coloro che li assistono.
Ragazzo, dico a te, àlzati!… i giovani che attraversano momenti di prova e di angoscia possano sperimentare il Tuo amore che salva attraverso la presenza di persone amiche.
Ed egli lo restituì a sua madre … il dolore per la morte dei nostri cari si apra alla consolazione che viene dall’alto, certi di ritrovarli un giorno nella Casa del Padre.
Dio ha visitato il suo popolo … il cammino sinodale doni alla Chiesa un rinnovato slancio missionario per testimoniare la grazia e la consolazione del Vangelo.
PADRE NOSTRO
ORAZIONE
O Dio, consolatore di chi è nel pianto, Tu illumini il mistero del dolore e della morte con la speranza che splende sul volto del Cristo; fa’ che nelle prove del nostro cammino restiamo intimamente uniti alla passione del tuo Figlio, perché si riveli in noi la potenza della sua risurrezione. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen!
CANTO DI REPOSIZIONE: ALLELUIA! A CRISTO SIGNORE
- A Cristo Signore, che regna risorto:
Rit. GLORIA, GLORIA, ALLELUIA! GLORIA, GLORIA, ALLELUIA!
- A Cristo Signore, che vive nell’uomo:
- A Cristo Signore, che dona speranza: