Viva † Gesù
ADORAZIONE EUCARISTICA
Hai mutato il mio lamento in danza …
Canto di inizio: SURREXIT CHRISTUS
Rit. Oh, oh, oh, oh. Surrexit Christus, alleluia!
Oh, oh, oh, oh. Cantate Domino, alleluia!
Opere tutte, benedite il Signore.
Angeli del Signore, benedite il Signore.
Sole e luna, benedite il Signore.
Stelle del cielo, benedite il Signore. Rit.
Notti e giorni, benedite il Signore.
Luce e tenebre, benedite il Signore.
Santi e giusti, benedite il Signore.
Umili di cuore, benedite il Signore. Rit.
Pausa di silenzio
Rit. OH, OH, OH, ADORAMUS TE, DOMINE. (2 v.)
- Tu sei la compassione che ascolta il nostro dolore.
Tu sei la vittoria della Misericordia sul male del mondo.
Con Te ogni pianto può mutarsi in un canto di gioia.
- Tu sei il Maestro che ci chiama per nome.
Tu sei la vittoria della Speranza sullo sconforto.
Con te ogni “oggi” può sperare in un “domani”.
- Tu sei la sorgente perenne della salvezza.
Tu sei la vittoria della Vita sulla morte.
Con Te ogni fine può diventare un nuovo inizio.
Adorazione silenziosa
Se la Risurrezione fosse per noi un concetto, un’idea, un pensiero; se il Risorto fosse per noi il ricordo del ricordo di altri, per quanto autorevoli come gli Apostoli, se non venisse data anche a noi la possibilità di un incontro vero con Lui, sarebbe come dichiarare esaurita la novità del Verbo fatto carne… La fede cristiana o è incontro con Lui vivo o non è… Noi abbiamo bisogno di poter ascoltare la sua voce, mangiare il suo Corpo e bere il suo Sangue: abbiamo bisogno di Lui. Nell’Eucaristia e in tutti i sacramenti ci viene garantita la possibilità di incontrare il Signore Gesù e di essere raggiunti dalla potenza della sua Pasqua. (Dalla Lettera apostolica “Desiderio desideravi” di Papa Francesco)
BREVE RIFLESSIONE INTRODUTTIVA
Ascoltiamo la Parola di Dio dal Vangelo secondo Luca (Lc 23, 27-31)
Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?”.
Da una meditazione di Papa Francesco
Da sempre, Gesù ha riconosciuto nelle donne una particolare corrispondenza col cuore di Dio. Per questo, nella grande moltitudine di popolo che quel giorno cambiò direzione e lo seguiva, immediatamente vide le donne e, ancora una volta, stabilì con loro un’intesa speciale. Alle donne, che per dovere svolgono il rito della compassione, Gesù colpisce il cuore. Nel cuore, infatti, si collegano gli avvenimenti e nascono pensieri e decisioni. Il cuore di Dio vibra per il suo popolo, genera una nuova città: «Non piangete per me … Piangete su voi stesse e sui vostri figli». Esiste un pianto, infatti, in cui tutto rinasce. Occorrono, però, lacrime di ripensamento, di cui non vergognarsi, lacrime da non rinchiudere nel privato. La nostra convivenza ferita, in questo mondo a pezzi, ha bisogno di lacrime sincere, non di circostanza. Altrimenti si avvera quanto predissero gli apocalittici: non generiamo più nulla e poi tutto crolla. La fede, invece, sposta le montagne. Monti e colli non ci cadono addosso, ma in mezzo a loro si apre una strada. È la strada di Gesù: una via in salita, su cui gli apostoli lo hanno abbandonato, ma le sue discepole – madri della Chiesa – lo hanno seguito.
Preghiera e adorazione personale
Le donne sono quelle che già hanno i sentimenti di Dio. “Gemono su di Lui”, cioè sentono la compassione che è il sentimento tipico di Dio sul mondo. Com-passione: patisce il nostro male. E questa compassione, sentire il male dell’altro come proprio, è l’espressione più profonda della solidarietà e dell’amore. La compassione è la qualità della madre, è la qualità di Dio! (P. S. Fausti)
Etty Hillesum, donna forte d’Israele rimasta in piedi nella tempesta della persecuzione nazista, che difese fino all’ultimo la bontà della vita, ci suggerisce all’orecchio questo segreto che lei intuisce alla fine della sua strada: “Ci sono lacrime da consolare sul volto di Dio, quando piange sulla miseria dei suoi figli”. Nell’inferno che sommerge il mondo, lei osa pregare Dio: «Cercherò di aiutarti», gli dice. Audacia così femminile e così divina! (Da una Via Crucis presieduta da Papa Francesco)
Rit.: MISERICORDIAS DOMINI IN AETERNUM CANTABO (2v.)
Non è un figlio carissimo per me Èfraim, il mio bambino prediletto? Ogni volta che lo minaccio, me ne ricordo sempre con affetto. Per questo il mio cuore si commuove per lui e sento per lui profonda tenerezza”. (Ger 31,20) Rit.
Per la seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detto: “Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai”. E scoppiò in pianto. (Mc, 14,72) Rit.
Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà. (Gv 16,20-22) Rit.
Egli, posando su di me la sua destra, disse: “Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi. (Ap 1,17-18) Rit.
Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire il libro… Uno degli anziani mi disse: “Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli”.
Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato … Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. (Ap 5,4-7) Rit.
Pausa di silenzio
Salmo 29 Ringraziamento per la liberazione dalla morte
1 Sol: Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, mio Dio, a te ho gridato e mi hai guarito.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.
Tutti: Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto e al mattino la gioia.
2 Sol: Ho detto, nella mia sicurezza: “Mai potrò vacillare!”.
Nella tua bontà, o Signore, mi avevi posto sul mio monte sicuro;
il tuo volto hai nascosto e lo spavento mi ha preso.
1 Sol: A te grido, Signore, al Signore chiedo pietà:
“Quale guadagno dalla mia morte, dalla mia discesa nella fossa?
Potrà ringraziarti la polvere e proclamare la tua fedeltà?
Tutti: Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!”.
Hai mutato il mio lamento in danza,
mi hai tolto l’abito di sacco,
mi hai rivestito di gioia,
perché ti canti il mio cuore, senza tacere;
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.
Ascoltiamo la Parola di Dio dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20, 11-16.18)
Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: “Donna, perché piangi?”. Rispose loro: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto”. Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo”. Gesù le disse: “Maria!”. Ella si voltò e gli disse in ebraico: “Rabbunì!” – che significa: “Maestro!”… Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: “Ho visto il Signore!” e ciò che le aveva detto.
Dalle catechesi di Papa Francesco
Più volte è ripetuto che Maria si voltò. In lacrime, Maria guarda dapprima dentro il sepolcro, quindi si volta: il Risorto non è dalla parte della morte, ma dalla parte della vita. Poi, quando sente pronunciare il proprio nome, il Vangelo dice che di nuovo Maria si volta. È così che cresce la sua speranza: ora vede il sepolcro, ma non più come prima. Può asciugare le sue lacrime, perché ha ascoltato il proprio nome: solo il suo Maestro lo pronuncia così. Il mondo vecchio sembra ci sia ancora, ma non c’è più.
Si entra nel mondo nuovo convertendosi più di una volta. Il nostro cammino è un costante invito a cambiare prospettiva. Il Risorto ci porta nel suo mondo, passo dopo passo, a condizione che non pretendiamo di sapere già tutto. La risurrezione di Gesù non è solo una notizia stupenda o il lieto fine di una storia, ma qualcosa che cambia la nostra vita completamente e la cambia per sempre! È la vittoria della vita sulla morte, è la vittoria della speranza sullo sconforto. Gesù ha squarciato il buio del sepolcro e vive per sempre: la sua presenza può riempire di luce qualsiasi cosa… La gioia della Risurrezione non è qualcosa di lontano. È vicinissima, è nostra, perché ci è stata donata nel giorno del Battesimo!
Preghiera e adorazione personale
Davanti al dolore che cosa c’è da fare? Nulla! È importante stare lì. Quando non c’è più nulla da fare incomincia qualcos’altro. È l’occhio che permette all’altro di entrare in te; è la porta del cuore, conduce l’uomo verso la realtà e conduce la realtà dentro il cuore. Quindi il problema è solo “sostare”. Lo sguardo di queste donne è lo sguardo stesso di Dio sul mondo… Certe cose dicevano gli antichi, le può vedere solo un occhio che ha pianto…
La presenza del Risorto è discreta, non si impone, è come la presenza dell’amore che va riconosciuto attraverso delle cose molto semplici: il nome per esempio. (P. S. Fausti)
Cristo che cosa ha desiderato da noi, se non che ci conformassimo a Lui al fine, dice l’Apostolo, che coloro che vivono non vivano più per sé stessi, ma per Colui che è morto e risuscitato per loro?
Come è forte questa conseguenza nel campo dell’amore! Gesù Cristo è morto per noi, ci ha dato la vita con la sua morte; noi viviamo soltanto perché Egli è morto, ed è morto per noi, a nostro vantaggio: la nostra vita non è più dunque nostra, ma appartiene a Colui che ce l’ha acquistata con la Sua morte. Noi non dobbiamo dunque più vivere da noi, ma da Lui; non in noi, ma in Lui; non per noi, ma per Lui. (Dal “Trattato dell’Amor di Dio” di S. Francesco di Sales)
CANTO: O MIO DIO (testo di San Francesco di Sales)
O mio Dio, Tu sei mio Dio,
Dio del mio cuore, Dio del mio spirito;
così io ti riconosco e ti adoro
adesso e per l’eternità.
Il tempo del pianto è passato: il Cristo è risorto ed è Signore della storia. Eleviamo a Lui la nostra preghiera perché la gioia della Pasqua si estenda al mondo intero.
Sol: Noi speriamo in Te! Tutti: Noi speriamo in Te!
Lo seguiva una grande moltitudine di popolo.… continua ad accompagnare con la tua presenza la Chiesa e tutti gli uomini che si sentono “orfani” per la morte di Papa Francesco.
Non piangete su di me … trasforma la nostra preghiera di suffragio per Papa Francesco in impegno per vivere quanto egli ci ha trasmesso.
Piangete su voi stesse e sui vostri figli … conforta quanti soffrono a causa delle guerre, delle calamità naturali e di ogni forma di schiavitù.
Donna, perché piangi? … venga riconosciuta in ogni cultura la dignità delle donne e cessino le discriminazioni di cui esse sono vittime in varie parti del mondo.
Pensando che fosse il custode del giardino … colma di benedizioni i lavoratori: possano svolgere il loro lavoro in condizioni di sicurezza per il bene di tutti.
Gesù le disse: “Maria!”… apri il cuore dei giovani all’ascolto della Tua voce che li chiama a collaborare nel tuo Regno di pace e di giustizia.
Va’ dai miei fratelli … sostieni con la tua grazia il nostro Vescovo e tutti i Cardinali elettori perché la Chiesa abbia un Papa che illumini il popolo di Dio con la verità del Vangelo.
Andò ad annunciare … ravviva in Martina e in ogni consacrato la gratitudine per il dono ricevuto.
Ho visto il Signore … dona ai neofiti e agli adolescenti di ritorno dal loro Giubileo di comunicare la gioia che hanno sperimentato nell’ incontro con il Signore.
PADRE NOSTRO
ORAZIONE
Signore Gesù, il mattino di Pasqua hai voluto donare la gioia della tua presenza alla donna che piangeva sulla tua tomba; donaci il desiderio di incontrarti e la felicità di riconoscerti vivo in mezzo a noi, in attesa di contemplarti per sempre nella tua gloria. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen!
CANTO DI REPOSIZIONE: ALLELUIA! A CRISTO SIGNORE
- A Cristo Signore, risorto dal sepolcro:
Rit. GLORIA, GLORIA, ALLELUIA! GLORIA, GLORIA, ALLELUIA!
- A Cristo Signore, che dona la pace:
- A Cristo Signore, che dona speranza: