RISONANZE DELLA GIORNATA 1° MAGGIO

 

Carissime Sorelle

La giornata dell’ 1 maggio è stata davvero una giornata di “grazia”! Mi sembra bello offrire delle risonanze sia ai numerosi partecipanti sia a coloro che, per diversi motivi, non sono stati presenti, ma ugualmente possono godere di questi “frammenti” di luce.
In allegato, trovate il messaggio del dr. Paolo Bustaffa, presidente dell’Azione Cattolica Diocesana, la relazione di don Ivan Salvadori – rettore del Seminario -, l’intervento della biblista prof.ssa Caterina Ostinelli ed infine, l’articolo apparso su “Il Settimanale”, n. 19.
Andando nel sito: www.settimanalediocesidicomo.it potete trovare anche la galleria fotografica. E’in preparazione la video registrazione della stupenda e coinvolgente testimonianza di Gianna Emanuela, figlia di Santa Gianna Beretta Molla. Appena sarà pronta, ve la segnaleremo. 

Vi ricordo quindi, i prossimi appuntamenti:

LUNEDI 13 MAGGIO – Solennità della Dedicazione della Cattedrale –
ore 18.00 Vespri solenni – ore 18.30 S. Messa Solenne presieduta dal Vescovo Oscar
MARTEDI 14 MAGGIO – Adorazione Eucaristica in Seminario – (ore 21.00-22.00)
MERCOLEDI 15 e VENERDI 17 MAGGIO – In carcere con Maria – (ore 15.00 -16.00)
S. Rosario con i detenuti animato dai Seminaristi. Partecipazione aperta a tutti: Consacrate e laici.
VENERDI 31 MAGGIO – S. Messa solenne al Monastero della Visitazione – (ore 7.00)

Mi piace concludere questo breve messaggio, citando un pensiero di Santa Gianna Beretta Molla che ci ha “ricordato”, anche tramite la presenza della figlia, il fascino della santità semplice, umile, feriale … ma non per questo meno esigente. Si tratta di “perdere” evangelicamente noi stesse per “rivestirci” totalmente di Cristo. Questo il segreto della novità e della freschezza della nostra evangelizzazione!
“Noi dobbiamo sparire per lasciare trasparire la presenza di Gesù. Che le nostre parole, i nostri desideri e i nostri pensieri siano le parole e i pensieri di Cristo in modo che in noi vedano Cristo!” (S. Gianna)
In comunione con le Sorelle del Consiglio USMI, Vi saluto con stima e cordialità.

suor Franca Vendramin,

Figlia di Santa Maria della Provvidenza

(Delegata Diocesana USMI)

Como, domenica 12 maggio 2019 – Gesù Buon Pastore –

 

 

 

GIANNA BERETTA MOLLA: Il sapore di Dio nella vita di una donna  

Paolo Bustaffa –

Presidente diocesano Azione cattolica Seminario vescovile –

1 maggio 2019

Il mio breve saluto/pensiero su Gianna Beretta Molla ha, per così dire, due radici: quella di Presidente dell’Azione cattolica diocesana e quella di giornalista che nel raccontare la vita e il pensiero della Chiesa ha incrociato e raccontato le tracce di santità lasciate da uomini e donne del nostro tempo. Per iniziare cito la data dell’8 dicembre 1954 quando padre Lino Garavaglia celebrò la sua prima messa a Mesero (dove il 30 maggio prossimo si recheranno in pellegrinaggio gli adulti dell’Azione cattolica diocesana). Il giorno del sì dell’Azione cattolica in quel 1954 fu l’alba, fu il giorno dell’inizio del sì per sempre di Gianna a Pietro e di Pietro a Gianna nella tenerezza dell’Immacolata Concezione. C’erano stati incontri precedenti tra i due ma quello dell’8 dicembre 1954 diede una nuova direzione alla loro storia.

Segue il testo integrale in PDF:

Messaggio presidente AC

 

Maria e le donne sante nella Bibbia 

1 maggio 2019

Incontro Vita consacrata
IN MARIA OGNI SANTITA’ RISPLENDE
Viaggio tra le donne sante della Bibbia
di Caterina Ostinelli

INTRODUZIONE:
Il Papa conclude la sua Esortazione sulla chiamata alla santità con queste parole: “Desidero che Maria coroni queste riflessioni, perché lei ha vissuto come nessun altro le Beatitudini di Gesù. Ella è colei che trasaliva di gioia alla presenza di Dio, colei che conservava tutto nel suo cuore e che si è lasciata attraversare dalla spada. E’ la santa tra i santi, la più benedetta, colei che ci mostra la via della santità e ci accompagna…” (GeE,176).
Ho pensato di chiudere le riflessioni di questa nostra giornata partendo da Lei. La Chiesa vede in Maria la massima espressione della santità e trova in Lei una fonte di incessante ispirazione. Fonte di ispirazione per tutti, ma in particolar modo per le donne, perché in Maria risplende quello che Giovanni Paolo II ha chiamato “il genio femminile” (Cfr. lettera Alle donne, 1995, nn.11-12), e ha riconosciuto come determinante nell’economia della salvezza.
La santità di Maria, come ben sappiamo, è radicata nel mistero dell’Incarnazione, nella sua relazione unica e speciale con il Figlio di Dio. Maria è la donna della “pienezza dei tempi”, nella quale giunge a compimento tutta la storia di salvezza inaugurata da Dio attraverso l’alleanza con Israele. La Scrittura non ci parla tanto di lei, eppure ce la mette davanti agli occhi in tutta la sua luminosità fin dall’inizio, dal Primo Testamento, attraverso le tante figure femminili del popolo di Dio che, nonostante la loro condizione di povertà e debolezza, hanno avuto un ruolo determinante nel progetto divino sull’umanità (Cfr. LG, 55). Non solo: a queste “madri di Israele” dobbiamo aggiungere anche le molte donne che si sono fatte discepole del Signore Gesù, condividendo con Maria la fede nel Figlio suo. I loro nomi brillano come perle preziose nelle pagine del testo sacro, come anche nella splendida corona di cui è adornata, quale regina del cielo. Contempliamo per un attimo l’abside di S. Maria in Trastevere nel cui catino splende un mosaico dorato, con al centro un trono sponsale sul quale sono seduti Cristo e la sua sposa-regina: l’immagine evoca la donna dell’Apocalisse (Cfr. Ap 12,1) e rappresenta Maria e la Chiesa nello stesso tempo. Maria, quale vergine figlia di Sion, icona e madre della Chiesa, la nuova sposa recuperata alla grazia che conduce i suoi figli alle nozze eterne. La donna indossa appunto una corona di 12 stelle, in rappresentanza dell’intera Chiesa fondata sui 12 apostoli. In quella corona ci sono tutti santi che condividono con Maria la comunione sponsale con Cristo. A me oggi piace vedere in quelle pietre preziose le donne della Scrittura che hanno vissuto quei germi …

 

Segue il testo integrale in PDF:

In Maria ogni santità risplende

 

«NON C’È CHE UNA TRISTEZZA,
QUELLA DI NON ESSERE SANTI»
Struttura e significato della
«Gaudete ed Exsultate»

Como, Seminario vescovile
mercoledì 1° maggio 2019

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Ne L’albergo delle donne tristi, romanzo della scrittrice cilena Marcela Serrano, si legge: «Non mi interessa la santità. Non più, almeno, perché una volta l’ho cercata. Ma era prima di conoscere i limiti e la noia mortale»2. A esprimersi con queste parole è uno dei personaggi del romanzo, che dichiara così la sua disillusione rispetto a ogni ideale di santità. Un tempo cercata, naturalmente! Ma poi anche tenacemente rifiutata dopo la scoperta dei propri limiti e avere iniziato a sospettare che essa non fosse sinonimo di gioia, ma di noia mortale.
In effetti, occorre domandarsi in tutta onestà: la via della santità è ancora la proposta di una vita piena e realizzante, capace di soddisfare i desideri e le aspirazioni più profonde dell’umano? Oppure – come pensano in molti – è l’espressione di una vita non vissuta a pieno, mortificata e perfino umiliata nelle sue aspirazioni più profonde alla felicità, tanto che chi la desidera deve rivolgersi altrove?
La terza esortazione di papa Francesco è dedicata proprio al tema della santità e ha come titolo – significativamente – due verbi utilizzati da Gesù per dare coraggio a coloro che sono perseguitati o umiliati per causa sua: «Gaudete ed Exsultate», …

Per chi desiderasse il testo completo dell’intervento è pregato di chiederlo a don Ivan Salvadori o a sr. Franca Vendramin…

 

 

 

 

le due pagine del Settimanale in PDF:

Dal Settimanale