la testimonianza viva su suor Maria Laura Mainetti

INCONTRO DI FORMAZIONE A TAVERNERIO

OTTOBRE MISSIONARIO

INCONTRO DI FORMAZIONE APERTO A TUTTI

 

 

Carissime e Carissimi
Shalom!
Ho letto nelle Costituzioni di un Istituto Missionario che ”la preghiera è la prima attività del
missionario”.
Preghiera in senso lato è anche riflessione, meditazione, contemplazione.
Desideriamo prepararci al mese missionario riflettendo sulla spiritualità di S. Teresa di Lisieux
guidati da Don Saverio Xeres, perché in ciascuno di noi aumenti lo spirito missionario capace di
“farci uscire da noi stessi per andare nelle periferie esistenziali” presenti sul nostro territorio e nel
mondo. (Papa Francesco – A tutti i Consacrati)
Ascolteremo, inoltre, la testimonianza viva su suor Maria Laura Mainetti, “sorella cara” di
questa nostra Diocesi che ha saputo dare la vita per amore. Ci parlerà la sua consorella suor
Michela Canci.

La presenza delle persone consacrate di nazionalità non italiana, dei laici e la nostra presenza ci
apre all’ascolto, al dialogo, alla conoscenza reciproca e alla comunione e ci “preserva dalla malattia
dell’autoreferenzialità”.

Un caro saluto a tutti ed un ricordo reciproco al Signore.
P. Luigi Zucchinelli sx
Tavernerio 12 settembre 2017, SS. Nome di Maria
Nota: nel pomeriggio è previsto un momento di fraternità – pausa caffè – durante la quale possiamo
condividere un piccolo spuntino. Chi vuole può contribuire portando liberamente “qualcosa” specie se
“tipico” delle varie Nazioni di provenienza … Grazie!

S.TERESA DI LISIEUX

 

Vedi la conferenza di mons. Saverio Xeres

 

 

 

 

Suor Maria Laura Mainetti

 una vita ordinaria nella straordinarietà dell’amore

 

            Per parlare di suor Maria Laura, devo dire qualcosa della nostra Congregazione alla quale lei apparteneva.

Noi,  Figlie della Croce, siamo nate in Francia nel 1807, da due santi  fondatori: Andrea Uberto Fournet e Giovanna Elisabetta Bichier des  Ages. Il loro incontro avvenne nel periodo più duro della Rivoluzione francese, durante una celebrazione eucaristica, clandestina, di notte in un fienile frequentato dai fedeli che affrontavano molte difficoltà per incontrare il Signore  nei suoi Sacramenti. Padre Andrea era reduce dalla Spagna, dove era stato costretto ad emigrare per la sua proclamata fedeltà al Papa. Con gravi rischi era rientrato nella sua parrocchia, dove viveva da errante per sfuggire l’inevitabile persecuzione. Siamo nel 1797. Dopo 10 anni, il 2 febbraio 1807,

Giovanna Elisabetta e altre 4 giovani, consacrando la loro vita al Signore, danno inizio alla Congregazione delle Figlie della Croce.

Siamo nate, quindi, subito dopo la Rivoluzione francese, in un periodo di grande sofferenza per la Chiesa e per il popolo francese. Bisognava ridare a Dio il suo posto nella società  e rimettere in piedi l’uomo nella sua dignità di figlio di Dio.

Il nostro Carisma possiamo così sintetizzarlo: ripresentare la vita di nostro Signore Gesù Cristo e la semplicità del suo vangelo con ogni specie di opere buone, in modo particolare “istruire e guarire i piccoli e i poveri”.

Teresina Mainetti (questo è il nome di Battesimo di suor Maria Laura), ultima di 10 fratelli, è nata a Colico il 20.08.1939. Dopo pochi giorni la mamma morì e lei fu affidata ad alcune persone che si presero cura di lei fino a quando il papà si risposò. Possiamo dire che ha imparato dal sangue materno a morire per dare la vita, a dimenticarsi per gli altri.

Era adolescente, quando durante una confessione il sacerdote le disse: “ Tu devi fare della tua vita qualcosa di bello per gli altri”. Questa parola è stata per lei un invito ad aprirsi all’amore di Dio e dei fratelli. Dopo un periodo di discernimento, di preghiera e di riflessione, a 18 anni ha fatto la scelta di consacrarsi a Dio nella Famiglia delle Figlie della Croce, prendendo il nome di Maria Laura come gesto di amicizia per una sua vicina di casa cui era morta la figlia Laura che aveva la sua stessa età.

Suor Maria Laura fu una vera Figlia della Croce. Amava profondamente il carisma e lo viveva concretamente, rendendosi attenta ai piccoli, ai poveri, ai giovani, alla vita.

Faceva  tutto con fede ed entusiasmo. Aveva una grande capacità di ascolto e di essere accanto alle varie situazioni. Era sempre pronta a servire, a rimboccarsi le maniche, a mettersi in movimento, coinvolgendosi personalmente senza calcolare. A tutti dava amore, ma soprattutto ai giovani, perché li riteneva più fragili e più esposti.

Trasmetteva con semplicità la sua fede profonda e solida. Scriveva: “ Non sempre ti capisco, Signore, ma so che mi vuoi bene! Dio ha fiducia in ciascuno sulla terra, ha fiducia in me. L’importante è fare ogni piccola cosa con amore, con fede ed entusiasmo! Avere occhi di fede per scoprire Cristo, contemplarlo, amarlo, ascoltarlo, accoglierlo”. In ogni persona vedeva “il mio Gesù”, ed era sempre pronta a rispondere ad ogni richiesta di aiuto.

Suor Maria Laura era serena, felice della sua vita, sapeva gioire delle gioie di Dio.

Scriveva: “Gesù è sorpresa, novità quotidiana, sottolineo quotidiana ogni giorno, Lui è il Signore, Lui è l’Amore”. “Voglio benedirti per i tuoi doni. Quali? La salute, la pazienza che mi hai dato a scuola, l’entusiasmo dei ragazzi per le piccole cose, l’aria fresca che mi ha accarezzato il viso, la gentilezza di chi ci vive accanto, una casa accogliente e serena, la famiglia, gli amici, gli altri… E poi il dono più grande: la presenza di Gesù nella Eucaristia”.

Anche lei, come ognuno di noi ha avuto le sue difficoltà, che ha sempre affrontato con serenità e fiducia. Non si considerò mai un’arrivata. Era consapevole di essere amata e questo le dava gioia. Scriveva: “Io sto benissimo… Felicissima, soprattutto perché ogni giorno scopro l’amore di Dio per me, malgrado i miei limiti e poi perché cerco di scorgerlo nel volto dei fratelli che incontro nella ferialità, con un’attenzione particolare ai più disagiati o in difficoltà”.

Il suo è un messaggio di santità quotidiana. Tutta la sua vita era impregnata di amore. In ogni situazione, in ogni persona, soprattutto se bisognosa, cercava di incontrare il Signore. Scriveva: “Io ti cerco, Signore. Apri i miei occhi per vederti. Apri il mio cuore allo stupore… Fa’ che io ti veda! Fa’ che ti cerchi! Fa’ che ti accolga! Fa’ che mi lasci amare da Te!”.

Ha aiutato tante persone non solo dando il pane materiale, ma soprattutto attenzione, ascolto, tempo, disponibilità. Era totalmente disponibile all’altro, perciò quando la sera del 6 giugno 2000 una delle ragazze l’ha chiamata, suor Maria Laura  non poteva tirarsi indietro, ed è uscita spinta dall’amore e dalla fede.

E’ uscita per amare, per salvare una vita, e non per perdonare. Il perdono è stato l’apice dell’amore.

Tutta la sua vita donata è stata  una preparazione al grande dono finale: ha perdonato  le ragazze che la uccidevano e ha tentato fino alla fine di far emergere il bene che poteva ancora essere in loro. “Non fate questo, non lo dirò a nessuno”.

E’stata uccisa con 19 coltellate.

Le ragazze volevano dimostrare che il male è più forte del bene. Ma alla fine hanno dovuto ammettere che suor Maria Laura aveva vinto, era stata più forte del male da loro progettato.

L’inchiesta è stata chiamata “raggio di luce “. Luce che fa vedere la gravità delle tenebre e nello stesso tempo dirada le tenebre.

 

Suor Maria Laura non si pose mai l’interrogativo se Dio, un giorno, le avesse potuto chiedere la vita nell’effusione del sangue; era consapevole che Dio a chi  lo ama può chiedere tutto: “Noi ci diamo da fare, però, non siamo mai capaci di dare tutto noi stessi. Questa donazione totale c’è nel martirio, ma quello solo Dio lo stabilisce”. Questo aveva detto dopo aver seguito alla televisione il 19 maggio 2000, la celebrazione dei martiri del XX secolo, da cui era stata molto colpita.

Il Vescovo Maggiolini ha avviato la causa di beatificazione. Dopo il processo diocesano,  attualmente la causa è a Roma, allo studio per il riconoscimento del martirio, presso la Congregazione delle Cause dei Santi.

Suor Maria Laura è molto presente a Chiavenna e chiama continuamente con la sua testimonianza di amore fino al perdono. Tanta gente passa sul luogo del martirio e si ferma per una breve preghiera. Tanti gruppi di giovani e adulti vengono da varie parti d’Italia per conoscere questa piccola-grande donna che ha dato la vita per salvare una vita.

In Italia e all’estero sono nate opere in sua memoria (oratori, centri di aiuto alla vita, Caritas, case famiglia…) tutte per la vita.

Sulla croce di marmo posta sul luogo del martirio è scritta la frase di Gesù: “Se il chicco di grano muore porta molto frutto”. Ci sembra davvero che tutto questo si stia realizzando a lode di Dio Trinità d’Amore.

 

(Testimonianza data da suor Michela Canci, Figlia della Croce, Chiavenna)

 

clicca qui per vedere il video su suor Maria Laura Mainetti